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Evoluzione e prognosi di miocardite attiva dimostrata mediante biopsia


La miocardite attiva è caratterizzata da grande eterogeneità della presentazione clinica e dell’evoluzione.
Uno studio ha descritto le caratteristiche e l'evoluzione a lungo termine di un ampio campione di pazienti con miocardite attiva dimostrata mediante biopsia, con l’obiettivo di individuare predittori precoci validi di prognosi a lungo termine.

Dal 1981 al 2009, 82 pazienti con miocardite attiva dimostrata mediante biopsia sono stati arruolati e seguiti per 147 mesi.

Tutti i pazienti sono stati sottoposti a valutazione clinica ed ecocardiografica al basale e dopo 6 mesi.

A 6 mesi è stato valutato il miglioramento / la normalità della frazione di eiezione del ventricolo sinistro ( FEVS ), definita come un aumento superiore a 20 punti percentuali o presenza di FEVS maggiore o uguale a 50.

Al basale, la disfunzione ventricolare sinistra ( FEVS minore del 50% ) e l'allargamento dell'atrio sinistro sono stati indipendentemente associati con la sopravvivenza libera da trapianto di cuore a lungo termine, a prescindere dal modello clinico di esordio della malattia.

A 6 mesi, il miglioramento / la normalità della FEVS è stato osservato nel 53% dei pazienti.

La persistenza di classi NYHA III e IV, l'allargamento dell'atrio sinistro e il miglioramento / la normalità della FEVS a 6 mesi sono emersi come predittori indipendenti di esito a lungo termine.

In particolare, la rivalutazione a breve termine ha mostrato un significativo valore prognostico incrementale rispetto alla valutazione basale ( modello al basale vs modello a 6 mesi: area sotto la curva 0.79 vs 0.90, P=0.03 ).

In conclusione, la funzione ventricolare sinistra basale è un marker per la prognosi a prescindere dal modello clinico di insorgenza della malattia e la sua rivalutazione a 6 mesi sembra utile per la valutazione dei risultati a lungo termine. ( Xagena2013 )

Anzini M et al, Circulation 2013; 128: 2384-2394

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